Scritto da Andrea "Ryo" Consonni
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Venerdì 27 Aprile 2012 10:22 |
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| Uno dei film più amati del maestro Miyazaki arriva finalmente nelle sale italiane con 26 anni di ritardo. |
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Scheda Tecnica |
Editore Lucky Red |
Tipo Film |
Genere Anime, Avventura |
Anno di Produzione 1986 |
Anno Uscita in Italia 2012 |
Durata 119 Minuti |
Pazu è un ragazzo che tira avanti con le sue forze lavorando in miniera. Un giorno vede una ragazza cadere dal cielo e la soccorre. La ragazza si chiama Sheeta ed è inseguita da un gruppo di pirati e dall'esercito, entrambi interessati alla pietra che la ragazza porta al collo. Quel ciondolo, chiamato aeropietra, sembra essere in grado di far lievitare in aria il suo proprietario, oltre ad essere la chiave che indicherà la strada per trovare Laputa, la leggendaria città volante, custode di tesori e favolose tecnologie, di cui da secoli si sono perse le tracce. Pazu e Sheeta si troveranno così coinvolti loro malgrado nella ricerca di Laputa, a rischio delle loro stesse vite. Finalmente arriva nelle sale italiane, con “soli” 26 anni di ritardo, uno dei film più amati e appassionanti del maestro Hayao Miyazaki. Avventura, amore e umorismo si fondono in un mix vincente, che regala due ore di cinema di alta qualità, sia visiva che emotiva. Il Castello Nel cielo era già uscito in DVD in Italiano nel 2003 sotto etichetta Buena Vista con il titolo “Laputa – Il Castello nel Cielo”. Lucky Red lo ripresenta proponendolo finalmente nei cinema e in un'edizione italiana completamente nuova. L'adattamento, a cura di Gualtiero Cannarsi in entrambe le edizioni, risulta più scorrevole nella prima versione, in cui venivano utilizzati termini più semplici corrispondenti al lessico giapponese, sostituiti a volte da termini eccessivamente ricercati e complicati in questa nuova rielaborazione (il bambino dietro di me si è girato diverse volte per chiedere al padre cosa volesse dire una parola piuttosto che un'altra). Ottimo invece il doppiaggio, con voci azzeccate e una recitazione convincente. |
VOTI | |
Anime OTTIMO |
Adattamento BUONO |
Doppiaggio OTTIMO |
Commenti
La mia impressione è che lo Shogakukan, piuttosto che tra transitivo e intransitivo distingua tra due modi di aprire, ovvero aprire perforando (che presume verso l'interno quindi)ovvero akeru, e aprire completamente, spalancare, schiudere/rsi, quindi verso l'esterno (hiraku).
Qualora volesse documentasi sui contenuti di questo film:
http://www.studioghibli.org/forum/viewtopic.php?f=21&t=3229
e
http://www.studioghibli.org/forum/viewtopic.php?f=21&t=3163
Sarebbe sempre opportuno sapere di cosa si parla, prima di esprimere commenti perentori.
Quando al gusto personale, non se ne discute. Io per primo non me ne avrò certo a male se i miei lavori non le piacciono.
Sono d'accordo con voi quando dite che l'adattamento della vecchia versione dvd era più scorrevole, stavolta purtroppo alcuni passaggi erano un po' forzati e non di facile e immediata comprensione (ho trovato pure assurdo che una bambina in preda al panico urli "dischiuditi" a una porta... non sarebbe più logico un banale "apriti" come è effettivamente in giapponese?!?).
Comunque rispetto ad altri adattamenti di altri film del Maestro, diciamo che non è andata malissimo (certo... poteva andare comunque meglio, eh?!?).
Guardi, che non ci vuole una laurea per capire, ad esempio, che la metrica di una canzone è forzatissima!!! ! Quelle di PonPoko adattate da lei sono INASCOLTABILI!! !
Per quanto riguarda akeru, il dizionario (cartaceo) Shogakukan, da i sigificati riportati in quel link nell'ordine inverso.
http://en.wiktionary.org/wiki/%E9%96%8B%E3%81%91%E3%82%8B
"produrre un foro" è il secondo significato di 'akeru', non certo il primo.
Il motivo per cui nel precedente adattamento questa sfumatura presente nell'originale (la variazione tra due termini tra loro non identici) è stata persa è che quell'adattamento era e resta più impreciso, meno puntuale, meno buono di questo. Tutto qui.
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